L’alimentazione del cane è uno dei punti decisivi per accogliere il miglior amico dell’uomo in casa. Uno dei passaggi da sottolineare subito è questo: la dieta del cane deve essere pensata rispetto a esigenze che cambiano in base a razza, età, taglia e condizioni fisiche.
Non bisogna sottovalutare l’importanza di una corretta alimentazione per cani e, soprattutto, non è consigliabile improvvisare il menu di questi animali così amati. Non possono e non devono mangiare qualsiasi cosa: anche se discendono dai lupi le esigenze sono diverse.
Se vuoi un cane in salute, e desideri che ti accompagni per un lungo periodo della tua vita, devi seguire una serie di indicazioni nella scelta del pet food. Vale a dire un settore in grande espansione che può aiutarti a seguire una corretta alimentazione del cane.
Per supportarti nella scelta potrebbe essere utile iniziare la guida all’alimentazione canina dai primi mesi di vita. Cosa deve mangiare un cane appena nato? E quando cresce?
Allattamento cane appena nato
L’alimentazione canina nel primo mese di vita è simile a quella umana e, in generale, dei mammiferi. La cucciolata si nutre grazie al latte materno e non devono esserci interventi umani. Questo nutrimento dà tutto ciò che serve al cane per crescere bene e in forze. Ma ciò non significa disinteressarsi e ignorare i segnali di malessere che si manifestano.
Infatti è buona norma valutare lo stato nutritivo del piccolo per verificare eventuali casi di malnutrizione del cane. Il latte di cagna è particolarmente calorico e nutritivo, ma la madre del cucciolo potrebbe non essere in grado di garantire il giusto apporto di calorie. In questo caso si potrebbero avere problemi alimentari che sarà il veterinario a curare.
C’è anche da valutare l’alimentazione della cagna in gravidanza e allattamento, in modo da sopperire alle esigenze di un allattamento del cane . La dose di cibo deve aumentare fino a raggiungere il triplo della norma tra la quinta e la terza settimana di lattazione.
La dieta della madre dei cuccioli deve essere ricca proteine e abbondante di grassi ma anche di calcio e fosforo. Vale a dire sostanze decisive. L’acqua deve essere sempre presente nella ciotola. In ogni caso questa fase è molto delicata: controllare il peso della cagna e dei cuccioli diventa un impegno fisso, così come le visite dal veterinario.
Per approfondire: guida all’allattamento del cucciolo di cane
Svezzamento dei cuccioli
Il periodo di allattamento dei cani non corrisponde a un numero fisso di settimane, molto dipende dalla razza. Però dalla quarta alla sesta settimana di alimentazione seguita dalla madre il latte diminuisce. Quindi inizia la fase di nutrimento conosciuta come svezzamento del cane . Come si gestisce il passaggio dal latte di cagna al cibo per cani?
Anche in questo caso la natura fa il suo corso e aiuta a definire dei passaggi importanti per l’alimentazione dei cuccioli di cane. In realtà ci sarà un progressivo disinteresse nei confronti del latte e un’attenzione al cibo mangiato dalla madre. Ma non sempre è così.
Ci potrebbero essere casi in cui il cucciolo mostri una certa lentezza nel lasciare la mammella. Di conseguenza si può invogliare il piccolo a cibarsi dalla ciotola preparando piccole porzioni, facili da masticare e deglutire, impastate con l’acqua.
Svezzamento: cosa deve mangiare il cucciolo?
Più che il cosa è il come a fare la differenza. Durante l’allattamento il cane si adatta a nutrirsi in forma liquida ma adesso bisogna proporre cibo solido, ricco d’acqua e con pezzi piccoli. In questo modo si facilita il passaggio dal latte all’alimentazione per cani.
In alcuni casi la madre spinge verso lo svezzamento del cane quando i cuccioli non sono pronti. Per questo può essere utile fare un rapido passaggio con il latte in polvere per cani. In questi casi sarà il veterinario a indicare dosi e tempi. Importante è evitare un eccesso di alimentazione fino a causare un sovrappeso del cane fin dalla tenera età.
Quanto dura lo svezzamento del cane?
Difficile dare una definizione chiara dei tempi necessari per far abituare un cane alla nuova alimentazione, in linea indicativa questo step può concludersi dopo circa sei o sette settimane. L’importante è evitare i passaggi bruschi, sia dall’allattamento allo svezzamento che alla fase successiva: l’alimentazione ordinaria.
Nutrimento dei cuccioli di cane
Una guida dedicata all’alimentazione del cane deve prendere in considerazione quella fase di vita del nostro amico a quattro zampe in cui si supera lo step dello svezzamento – ovvero il passaggio da latte di cagna a cibo ordinario – ma si è in un momento in cui si cresce e si gioca tanto. Quando si può considerare ancora cucciolo un cane?
Anche in questo caso molto dipende dalla razza e dalla stazza, alcuni cani di grandi dimensioni continuano lo sviluppo fisico dopo un anno di età. In ogni caso l’alimentazione deve tener presente questo passaggio per proporre dei pasti adeguati.
Troppo cibo può portare all’obesità, poco al rachitismo: consulta il veterinario per avere le indicazioni su proporzioni e quantità in base all’età e all’attività fisica svolta dal cane.
Quando e come deve mangiare il cucciolo
La fase in esame è molto importante per la futura vita dell’animale perché è giusto far prendere delle sane abitudini al proprio Fido. In primo luogo può essere utile far mangiare i cani fin da cuccioli tre volte al giorno, magari dopo un minimo di attività fisica all’aperto.
Sconsigliati, invece, corse e salti dopo i pasti: potrebbero causare torsioni gastriche. Stesso discorso per quanto riguarda una dose extra di cibo, meglio evitare subito vizi alimentari.
Da leggere: articolo dedicato all’alimentazione del cucciolo di cane
Cosa non dare da mangiare al cane
Fin da cuccioli è importante educare l’alimentazione dei cani evitando determinati alimenti. Ovviamente l’animale è mosso dall’istinto quindi deve essere il padrone a imporre delle regole da seguire. Ad esempio gli alimenti ricchi di zucchero fanno male al cane.
Infatti possono portare al diabete. Un discorso simile vale per i cibi troppo salati che provocano problemi arteriosi. Insomma, se ci sono dubbi sul tipo di alimento da dare o meno al proprio cane si può chiedere al veterinario o acquistare cibo confezionato.
Anche aglio e cipolle sono da evitare per i cani, così come qualsiasi forma di alcool. Da eliminare assolutamente ossa fragili e di piccole dimensioni come quelle di pollo e coniglio: frantumandosi possono diventare pericolose nella gola del cane.
Alimentazione dei cani adulti
Dopo una certa età, il cane non ha bisogno più di un’alimentazione pensata per la crescita ma deve mantenere un regime in grado di tutelare la linea e la salute. L’alimentazione del cane adulto , quindi, è altrettanto importante rispetto a quella di un cucciolo: consente all’animale di ottenere tutto ciò che serve per l’attività fisica e rimanere in salute.
Come dev’essere alimentato un cane?
In primo luogo bisogna considerare la sua discendenza: quella dei lupi. Anche se ormai il cane è stato addomesticato da migliaia di anni, la sua eredità è sempre carnivora.
Di conseguenza la dieta canina sarà composta principalmente da carne accompagnata da verdure e carboidrati. Ma non ci sono regole fisse. Molto dipende dalla razza e dalla stazza, ma anche da un’eventuale gravidanza del cane che ha bisogno di attenzioni in più, come anche i cani che soffrono di epilessia, a cui è sconsigliato fornire troppe fonti di carboidrati e preferire la proteine.
Cibo secco oppure umido?
C’è una differenza sostanziale tra cibo umido e secco: quest’ultimo è rappresentato dai classici croccantini o biscotti confezionati in buste con una bassa percentuale di acqua. Sono un mix di sostanze nutritive e hanno come vantaggio la semplicità di conservazione.
I cibi umidi, invece, hanno una maggior quantità di acqua e sono – in linea di massima – più appetibili dal punto di vista del cane. Che potrebbe anche abusare di questa soluzione portando al sovrappeso se si tratta di un animale sedentario e da appartamento.
Quanto deve mangiare il cane?
Le quantità dei pasti sono legate a taglia e abitudini. Un cane sedentario ha meno occasioni di consumare le calorie acquisite, quindi si dovrà fare molta attenzione alle quantità.
Partiamo dal presupposto: più è piccola la taglia del cane, maggiore è il metabolismo. I cani giganti hanno un metabolismo basso, il rapporto tra cibo e peso corporeo deve essere ridotto. Esatto contrario per i cani di piccola taglia che in proporzione mangiano di più.
Il numero di pasti dipende dall’età e dalla condizione. Un cucciolo può aver bisogno di 4 o 5 spuntini al giorno e lo stesso vale per cani femmina in gravidanza o allattamento. Un cane adulto diminuisce il ritmo e arriva a 2 o 3 pasti al giorno bilanciati pensando a una metà di proteine basate su carne o pesce e l’altra metà divisa tra carboidrati (pasta o riso) e verdura.
Cosa mangiano i cani anziani?
Intorno agli otto/nove anni inizia la fase in cui il nostro amico a quattro zampe diventa anziano. Di conseguenza l’alimentazione deve essere seguita in modo da accogliere le esigenze di un cane non più giovane. In primo luogo bisogna registrare un rallentamento del metabolismo e diminuzione dell’attività fisica con relativo aumento di quella grassa. E di problemi ossei.
Bisogna gestire la dieta di un cane in avanti con gli anni pensando a non appesantire i pasti, diminuendo le dosi per non affaticare la digestione e adeguarsi al metabolismo. Un punto essenziale riguarda la qualità degli alimenti: con la fase avanzata degli anni l’alimentazione del cane ha bisogno di ingredienti di prima scelta.
I problemi di un cane anziano non devono essere sottovalutati: possono esserci danni odontoiatrici causati dall’accumulo di tartaro, patologie cardiache e dell’apparato immunitario. In questo equilibrio l’alimentazione è centrale: ridurre le porzioni e fornire cibo di qualità non basta, meglio seguire una dieta studiata dal veterinario per evitare problemi.
Fabbisogno calorico del cane
Quante calorie deve assumere un cane? In linea di massima l’acquisto di cibo industriale consente di avere una serie di indicazioni per dare al cane il giusto quantitativo di calorie, in modo da evitare eccessi o carenza di energia. Ciò non avviene con il cibo casalingo, quando si decide di usare ciotole piene di ricette fresche e cucinate in autonomia nella cucina.
Una proporzione di pet food vede un fabbisogno energetico, espresso in calorie, superiore per i cani che hanno un’attività fisica intensa. Il punto di partenza: valutare il numero di kilocalorie (energie necessarie) per diversi tipi di cani che possono essere:
- Inattivi.
- Attivi.
- Molto attivo.
- Sportivo.
Il calcolo del fabbisogno energetico di un cane dal punto di vista delle calorie è un passaggio molto delicato: meglio seguire le ricette proposte da specialisti nella nutrizione del cane o acquistare cibo confezionato con una proporzione di alimenti adeguati ai diversi cani.
Per approfondire: fabbisogno nutritivo del cane
Disintossicazione alimentare del cane
Una delle attività più importanti legate all’alimentazione del cane è quella della disintossicazione. Infatti l’amico a quattro zampe può aver bisogno di un’attenzione in più per liberarsi di tossine accumulate a causa di una dieta errata.
La disintossicazione, infatti, non riguarda solo patologie croniche o condizioni di avvelenamento dovute all’assunzione di sostanze tossiche (a volte in casa può avvenire con i detersivi). La disintossicazione alimentare di un cane riguarda anche l’abuso di cibi lavorati e che accumulano tossine. I sintomi di una condizione del genere sono evidenti:
- Cattivo odore delle urine.
- Feci molli.
- Alito cattivo.
- Dermatite
Questo significa che il corpo subisce l’azione delle tossine e si accentua un malessere fisico. Si possono usare dei prodotti naturali per risolvere l’infiammazione del fegato e migliorare la flora batterica, ma una delle soluzioni migliori riguarda proprio la variazione della dieta.
Spesso passare al cibo fresco, qualitativamente superiore, può essere una buona soluzione per la disintossicazione alimentare del cane . Come sempre, e soprattutto in questo caso in cui si parla della salute di Fido, l’ultima parola è del veterinario nutrizionista.
La dieta di un cane sportivo
Non tutti i cani hanno le stesse esigenze quando si parla di alimentazione. Spesso le differenze dipendono dall’età, a volte dalla razza. Ma uno dei punti essenziali per definire l’alimentazione canina riguarda l’attività fisica. La dieta di un esemplare prestante, infatti, può essere molto diversa rispetta a quello di un animale da salotto e da passeggio.
Il motivo è chiaro: il consumo di calorie è nettamente diverso e il fabbisogno energetico richiesto non è paragonabile a quello di un cane domestico. Proprio come avviene per un atleta umano, l’alimentazione di un cane sportivo ha bisogno di molte attenzioni.
Cane da slitta
L’Husky è il tipico cane da slitta, un animale addestrato per essere usato come traino di un mezzo su neve e ghiaccio. Di conseguenza si tratta di un esemplare che deve lavorare sulla resistenza al lavoro da traino ma anche alle basse temperature. Cosa vuol dire questo?
C’è un consumo di kilocalorie molto superiore alla norma: trainare una slitta, seppur con altri cani, per decine di chilometri a una temperatura estremamente bassa comporta una dieta adeguata. Con un aumento della percentuale grassa per dare la possibilità di reperire l’energia utile allo sforzo. Evitando però eccessi che potrebbero portare al sovrappeso.
Anche in una condizione sportiva (esiste la corsa agonistica) il cane da slitta deve essere seguito da un professionista della nutrizione per affrontare con i giusti alimenti l’impegno fisico e quello causato dalle temperature rigide che si trovano nel momento dello sforzo.
Cane da caccia
Anche il cane da caccia ha bisogno della giusta alimentazione perché il suo addestramento lo porta a compiere una grande attività fisica in termini di moto. Il cane usato nello sport venatorio deve correre molto per recuperare la preda. Di conseguenza la dieta deve essere pensata per dare i giusti valori energetici per svolgere le attività in salute e sicurezza.
Spesso l’idea è quella di preparare cibi freschi in casa, ma gli equilibri devono essere seguiti da un bravo veterinario per dare il giusto contributo in termini di proteine e grassi.
I cibi industriali e confezionati possono essere la soluzione per alimentare un cane da caccia ma valutando sempre la qualità del prodotto: cibi economici per cani sono da evitare.
Levriero sportivo
Il levriero è particolarmente conosciuto per le sue capacità sportive nelle corse amatoriali e professionali. Come ogni animale che fa sport quotidianamente ha bisogno di un’alimentazione specifica, ricca di proteine. Senza esagerare però, quelle in eccesso potrebbero affaticare il fegato. I contributo di un veterinario è centrale, come sempre.
Agility dog e alimentazione
Questo è uno sport per cani molto diffuso che prevede il superamento di un percorso a ostacoli, in modo corretto, nel minor tempo possibile e senza subire penalizzazioni.
Chiaramente tutto questo comporta un impegno importante in termini fisici, il cane deve essere in grado di affrontare una sfida di velocità, esplosività nel superare gli ostacoli con salti e precisione nel gestire i movimenti. Questo fa dell’esemplare impegnato nelle prove di agility dog un animale sportivo? Dipende dai ritmi delle gare e degli allenamenti settimanali.
Cibo fresco per cani: cosa significa
Una scuola di pensiero abbraccia la possibilità di evitare pet food confezionato per il proprio cane e alimentarlo solo con cibo fresco. Vale a dire pasti preparati su misura, non industriali. I punti di forza di questa soluzione sono chiari: c’è grande attenzione alla qualità.
Si tratta di un lavoro importante in cui si punta su un’alimentazione sana e personalizzata, perfetta se si vuole curare il proprio cane sotto ogni punto di vista. Cucinare il cibo in casa può essere la soluzione per chi ha cani con determinate esigenze, con problemi di disintossicazione o necessità sportive. Ma è anche un desiderio condiviso da chi vuole proporre un’alimentazione sana al proprio amico a quattro zampe. Da dove iniziare?
Per approfondire: cibo fresco per cani, cosa sapere?
Sale nella dieta canina
Spesso si prepara il cibo a casa per il cane o si fanno mangiare gli avanzi del proprio piatto. Non è del tutto sbagliato ma c’è un aspetto da considerare: l’intolleranza del cane nei confronti di alimenti che abbiamo già accennato. In particolar modo il sale nella dieta canina .
Uno squilibrio del sodio nel sangue del nostro cane può portare a problemi gravi come l’ipernatriemia e l’iponatriemia. Vale a dire, rispettivamente, valori superiori e inferiori rispetto ai livelli di sodio nel sangue nella norma che dovrebbero essere tra i 140 e i 155 mEq/l.
Gli effetti di queste condizioni possono portare (nei casi più gravi) anche al coma ma attraversano una serie di disturbi importanti come contrazioni muscolari, vomito, convulsioni e atassia. Una buona analisi del sangue e relativa terapia possono portare la situazione sotto controllo, ma è chiaro che la dieta del cane deve seguire determinati valori di sale.
Dieta BARF
BARF è acronimo di Biologically Appropriate Raw Food, vale a dire cibo crudo biologicamente appropriato. La base di questa dieta per cani e gatti (ma non solo) si ritrova nella possibilità di alimentare l’animale carnivoro con alimenti crudi. Vale a dire carne, organi, ossa adeguate alla masticazione del cane e che quindi non provocano danni all’organismo.
Non a caso questa dieta viene definita anche Bones And Raw Food, ossa e cibo crudo. Chi appoggia questa idea per l’alimentazione del cane porta avanti un discorso relativo alla superiorità dei principi alimentari sani e naturali rispetto al cibo industriale. Le proporzioni della dieta BARF sono, in linea di massima, queste:
- 60-80% ossa carnose e polpose.
- 20-40% di verdure, frutta, uova.
In questo modo il cane mangerebbe ciò che si trova in natura, senza l’aggiunta di sostanze chimiche e trattamenti preparativi del pet food. I critici evidenziano una possibile insorgenza di infezioni e perforazioni dello stomaco dovute a carne cruda e ossa, anche se una preparazione attenta a monte, da parte del padrone, dovrebbe evitare questi problemi.
Dieta RAW
Oppure definita dieta preda intera. In questo caso la differenza con la BARF riguarda proprio il rapporto tra cibo e animale. Con la RAW diet si presuppone che il cane debba mangiare una vera e propria preda cacciata. Quindi con l’apporto relativamente inferiore di cibo vegetale, limitato a quanto se ne trova negli animali cacciati e ingeriti senza cottura.
Appare logico pensare alle difficoltà di chi vuole definire una dieta del genere in casa, senza dimenticare un punto: i cani domestici non possono seguire un’alimentazione tipica di un animale selvaggio se non altro perché non fa la stessa vita. Un cane non ha il consumo energetico di un lupo, non ha ritmi paragonabili. Ogni realtà deve essere valutata in modo oggettivo. Per questo il contributo di un veterinario nutrizionista per cani è importante.